ci siamo adattati ad un mondo che sta cambiando

Il Progetto Next2You

Da dove nasce l’idea del progetto Next2You?

Era l’estate del 2022, il Covid sembrava che ormai ce lo fossimo lasciato alle spalle o che avessimo imparato a conviverci e già soffiava da mesi il vento della guerra in Ucraina facendo sorgere nuove preoccupazioni nelle menti di tutti.
Guardando indietro agli ultimi due anni, potevamo decisamente vedere quanto il mondo fosse cambiato e quanto fosse cambiato il mondo del lavoro: smart working, videoconferenze, nuovi approcci e metodi a cui adattarsi.

Se questi cambiamenti fossero positivi o negativi non lo sapevamo ancora.

Quello che però sapevamo è che comunque tutto questo avrebbe avuto un impatto anche sull’ambiente e sulle persone e che i cambiamenti climatici restavano, e restano tutt’oggi, un problema ancora irrisolto e a volte sottovalutato.

 

Quindi ora cosa possiamo fare?

Ci troviamo di fronte a un bivio: lasciare che le cose vadano avanti così senza intervenire e preparaci ad un radicale cambiamento climatico che vedrà un innalzamento delle temperature superiore ai a 4 °C entro al fine del secolo; oppure impegnarci per cambiare le cose.

Come? Adottando delle misure di contenimento dei consumi e di inversione d’uso delle fonti energetiche passando a quelle rinnovabili.

Solo così riusciremo ad arginare questo fenomeno e a sperare di rispettare gli obiettivi del piano previsto dall’accordo di Parigi del 2015: arrivare al 2050 con un innalzamento medio al di sotto del 1,5 °C.

Raccontateci di questo progetto, Next2You

Partendo da queste premesse abbiamo iniziato a chiederci: da dove partiamo? quali sono i luoghi in cui si produce la maggiore quantità di inquinamento? La risposta è stata lampante: le città!

La nostra società ha sede a Roma, e noi viviamo quotidianamente la bellezza e le difficoltà di questa città, per cui ci siamo detti: perché non partire proprio da Roma?

Negli ultimi decenni è passata alla storia come una città sporca, invivibile, con livelli di smog che rendono l’aria irrespirabile, perché non riportare la sua Grande Bellezza ai fasti che merita!

Così il progetto ha messo radici e abbiamo iniziato a ripensare Roma come un esempio di città sostenibile che possa fare da apripista per l’attuazione di best practice che siano d’esempio per altre città d’Europa e del mondo.

Abbattimento dei consumi, mobilità lenta e sostenibile, fonti rinnovabili e verde, tanto verde tale da perorare l’idea futurista della città-bosco, questa è la nostra idea.

Sappiamo che questo progetto è molto ambizioso e che in genere per portare avanti rivoluzioni di questa entità servono finanziamenti e servirebbe partire dalle alte sfere, ottenere il supporto di una classe politica illuminata e soprattutto fare un piano di lunga durata.

Dato che questa visione del progetto ci ha fatto capire che questo approccio non lo avrebbe reso immediatamente attuabile abbiamo deciso di cambiare prospettiva: una rivoluzione energetica che parta dal basso, dai cittadini e dalla loro sensibilità il cui eco sia così forte da arrivare alle orecchie della classe politica e costringerla ad abbracciarla. Solo rovesciando questa piramide potremo attuare “la Rivoluzione Energetica entro il 2050”. Obiettivo primario? Riprogettare le nostre città e renderle sostenibili.

Il PAESC (Piano d’Azione per l’energia sostenibile ed il clima) di Roma dice che le maggiori emissioni climalteranti nel territorio comunale romano derivano dal comparto residenziale. Ben il 41% dell’inquinamento dipende dalle case e da noi cittadini. Per questo l’obiettivo è quello di portare la nostra idea nelle case della gente, per creare una comunità green agendo nella sfera emozionale delle persone.

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